
Comportamenti da non assumere e da adottare con gli altri
The Art of Conversation il capolavoro di René Magritte del 1963 pone alla luce delle riflessioni molto profonde. La sensazione di riuscire a capire ed a farci comprendere da chi ci sta di fronte. Una grande connessione significa non sentirci annullati: anzi tanto più siamo in contatto con noi stessi tanto lo scambio è altissimo. Si vola alto insieme verso una comunicazione piena di significato, emozioni, comprensioni, creatività. Una sorta di psicoanalisi relazionale. La magia della parola e della comunicazione che porta in alto.
L’arte della conversazione è una vera e propria disciplina. Risultare persone gradevoli con cui dialogare dipende da molti fattori individuali, ma ci sono alcuni comportamenti che ci rendono più o meno fastidiosi. Il dialogo pretende un suo galateo per essere piacevole. In primis occhio al telefonino. Giocare continuamente con lo smartphone quando qualcuno ci parla è da cafoni. Siamo così assuefatti da notifiche e messaggi che spesso tendiamo a farlo senza nemmeno accorgercene.
Durante una conversazione quando qualcuno racconta qualcosa, è molto fastidioso sentirsi dire che anche l’altro l’ha fatto e meglio; o ego-riferire tutto, ogni aneddoto, anche se il legame con l’argomento appena esposto è minimo. Un’altra cosa su cui prestare attenzione è l’interrompere costantemente. Bisogna infatti lasciare le persone libere di esprimersi.
Inoltre non sempre è necessario avere opinioni, se non si sa di cosa si parla è decisamente più elegante tacere ed astenersi dai giudizi. Se non si è ad una conferenza o ad una lectio magistralis non occorre pronunciare termini altisonanti per pavoneggiarsi della propria cultura.
La discussione, per quanto animata, non deve degenerare in disputa. Qualora si profili un tale pericolo, la padrona di casa deve impedire che le parole diventino troppo vivaci, distogliendo il discorso dall’argomento con un pretesto qualsiasi.
Comunque, è buona norma, in una conversazione, evitare argomenti pericolosi, come la politica, il sesso e la religione; a meno che non si sappia che tutti i presenti abbiano lo stesso modo di pensare.
Una signora bene educata non parlerà male delle sue conoscenze, né le metterà in ridicolo: potrà permettersi qualche apprezzamento scherzoso, ma senza malizia. Né si dovranno pronunciare giudizi diretti, benevoli né tantopiù malevoli sulle qualità delle persone, quando siano presenti degli estranei.
Elena Parmegiani