“A volte la famiglia è riparo nella tempesta. Altre volte è la tempesta stessa”.

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Aziende di famiglia, un porto sicuro

Il PIL della nostra penisola, per l’80%, proviene dalle aziende… Familiari. E quasi il 90% di queste ha un ceo della famiglia. Il 40% dei primi 100 gruppi italiani per fatturato sono controllati dallo stesso ceppo familiare. I dati sono quelli di The European House-Ambrosetti. Cristina Lazzati, giornalista de La Repubblica, pubblica un importante articolo su questo tema nell’aprile del 2022. Si tratta di numeri che raccontano la cultura di una nazione: da sempre per gli italiani la famiglia è un obiettivo, un modo di vivere, uno stile di vita. E tutto parte dalla relazione con lo stesso partner: sarebbe l’ideale che si partisse in giovane età, così adattarsi al carattere del compagno o la compagna è più facile. I rispettivi genitori della coppia hanno la possibilità di ‘fiutarsi’, conoscersi. Poi, verso i 25 anni, se si ha una situazione economica stabile, la coppia comincia a pensare a casa e figli. Ed è qui che, ovviamente, entra in gioco la necessità di un ruolo stabile nella società. In un contesto come quello appena descritto, che senso ha mandare curriculum in città e luoghi diversi quando si ha l’azienda di famiglia che può garantire una vita sicura? Che senso ha provare a spostarsi su altri lidi se l’azienda che fu del nonno e poi del padre, rischia di essere ceduta a persone esterne alla famiglia? Qui entra in gioco anche un aspetto mentale legato al senso della responsabilità nei confronti della propria famiglia. Ecco, dunque che si sposa la causa. E a volte anche il partner della coppia che nulla ha a che vedere con l’azienda, inizia a lavorare per l’azienda di famiglia con le mansioni a lui (o lei) più vicine. 

Quando si parla di aziende che hanno un certo fatturato, aziende che da sempre hanno rappresentato il fiore all’occhiello del Paese, risulta parecchio complicato mollare tutto per seguire una passione. 

Ma ci sono casi come questi. C’è chi, ad esempio, vuole intraprendere un percorso artistico, chi sente la chiamata divina, chi invece vuol semplicemente fare un altro lavoro. Si tratta anche della ricerca di uno stile di vita differente rispetto a quello provato sin dall’inizio dentro le mura di casa. Uno stile di vita dove figli e famiglia non sono necessariamente al centro delle priorità. 

La città di Milano sembra l’unico posto nel nostro Paese dove questo trend sembra essere più presente, dove oltre il 40% della popolazione della città è single! 

Anche nel mondo del cinema la famiglia conta tantissimo. Gli esempi sono tantissimi, dai Gassman ai Tognazzi. E non molti sanno che Mario Verdone, padre del famoso attore Carlo Verdone, è suocero di Christian De Sica! Mario Verdone, insieme a Roberto Rossellini, fu anche direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia. 

Anche nel mondo del doppiaggio italiano gli esempi sono moltissimi. Vivere da sempre in un contesto dove si parla e si vivono certe cose, pone i figli a vivere quell’ambiente sin dall’inizio. 

Ma allora, se uno ha una passione non avrà nessuna possibilità di farcela a realizzare un sogno diverso?

Nel cinema questa affermazione non è vera. Tanti sono gli attori e i registi che sono nati in contesti ben diversi da questo. 

In Italia si nasce con un destino addosso? Beh…Un po’ sì. Siamo uno dei Paesi in cui cambiare da classe povera ad abbiente è molto ma molto difficile. E se le grandi aziende lavorano in famiglia, è evidente che tanti talenti rischiano di essere tagliati fuori. Nel cinema questa grande montagna da scalare la si può superare soltanto con una grande determinazione e con una grande…umiltà! Spesso, infatti, si arriva a conclusioni del tipo: “Ah, ma tanto son tutti raccomandati”. E questo ci pone a giudicare male il mondo intorno a noi, o a trovare un alibi veloce per la nostra non riuscita. Il fatto che una persona abbia la fortuna di nascere in un contesto dove apprende più facilmente e velocemente non fa di lui o lei un “raccomandato”.

E poi, chi potrebbe insegnarci di più di un certo ambiente o di un certo lavoro?

Ancora una volta, l’aspetto mentale gioca un ruolo fondamentale. 

Noi, intanto, vi consigliamo di recuperare due serie made in UK che affrontano il tema della “successione”: “The Crown” e “Peaky Blinders”. 

In “The Crown”, in particolare, i personaggi sembrano davvero bloccati da un destino già segnato. E questo li espone a costanti momenti di crisi. 

Una serie immancabile per tutti i cineamatori. 

E come dice il grande Thomas Shelby, protagonista di “Peaky Blinders”: 

“A volte la famiglia è riparo nella tempesta. Altre volte è la tempesta stessa”. 

Buona visione. 

Marco Cassini

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