Negli ultimi decenni la corruzione fa da padrone e le persone oneste tendono a sentirsi sole. E se chi rispetta la legge ed un codice morale si sente solo, significa che il mondo che lo circonda ha decisamente qualcosa che non va. L’onestà paga sempre ma è come se la società volesse convincerci che può essere accantonata quando la situazione lo richiede. Onestà è astenersi dalla sottrazione indebita di denaro, dalla frode e dalla corruzione: l’onestà è per noi oggi una virtù morale – crediamo di poter continuare a definirla così – legata al mondo del denaro.
In realtà limitare i sensi di onestà e di onesto a quest’ambito è far torto a un concetto polisemico e sfaccettato quanto ricco di significati. E tuttavia è vero che gran parte di tali significati si sono persi per strada, spogliando il concetto stesso della sua ricchezza e riducendolo a un nocciolo di senso esclusivamente economico. L’onestà non è un concetto soltanto economico, non lo è stato di certo in passato, non lo è nemmeno oggi: il termine onesto identifica colui che non viola mai la legge e si comporta in modo corretto, senza avvantaggiarsi per mezzo di qualche “scorciatoia”. Ne segue che le persone oneste non esistono. Gettiamo tutti almeno un cucchiaio di benzina sul fuoco, almeno una volta nella vita. Al più, per mantenere un approccio possibilista e concederci un minimo di ottimismo, potremmo affermare che le persone davvero oneste, ovvero integerrime, sono una ridottissima minoranza.
Tolstoj sembrava essersi convinto che la Redenzione laica (e non solo quella religiosa) passasse appunto per una mobilitazione degli onesti contro i bugiardi e i falsi. Oggi, molte parole bellissime vengono usate come maschere, come uno specchio deformato, per dire il contrario del loro significato originario. Si viola la libertà in nome della libertà. Si dicono menzogne in nome della verità. Si corrompe in nome dell’onestà. Uno scopo giusto si corrompe se i mezzi per raggiungerlo non sono buoni né onesti. In “Guerra e pace” Pierre Bezuchov dice a Natasha: “Se le persone viziose sono tutte quante collegate tra di loro e perciò sono una forza, basterebbe che le persone oneste facessero lo stesso”. Anche oggi, spesso vince l’idea che basta che gli onesti si mettano insieme contro i corrotti e i bugiardi per cambiare il mondo. L’onestà è per noi oggi una virtù morale – crediamo di poterla definire così – legata al mondo del denaro. In realtà limitare i sensi di “onestà” e di “onesto” a quest’ambito del denaro è far torto a un concetto polisemico e sfaccettato quanto ricco di significati. Non lasciamoci condizionare dall’uso comune odierno: l’onestà non è un concetto soltanto economico, non lo è stato di certo in passato e non lo è nemmeno oggi: l’onestà un valore molto importante, ma, purtroppo, col tempo mi sto rendendo conto che, come diceva Giovenale, “L’onestà è lodata da tutti, ma muore di freddo”. Trovandovi in un contesto sociale spesso disordinato dove l’imbroglio è furbizia e la mancanza di onestà è costume: le persone oneste sono degne di fiducia? Su di loro certamente possiamo fare affidamento, sono quello che dicono di essere. L’onestà è la virtù delle persone semplici e sagge che tengono con sé la coscienza per vagliare ciò che è bene o male. Così difficile essere onesti? In un mondo in cui la disonestà sembra quasi un luogo comune e spesso porta al successo, perché essere onesti? Non rischiamo di essere ritenuti ingenui stupidi? Gli altri non si approfitterebbero di noi? Così pensano in molti! Eppure, una società con molti disonesti non può reggere, si disgrega. Se non possiamo credere all’onestà delle persone che ci stanno vicine, i rapporti vengono meno, la convivenza soffre di una “malattia” grave: il sospetto. Essere onesti è l’unico modo per poter avere un rapporto autentico con sé stessi e una relazione salutare, che sia essa lavorativa, d’amicizia, familiare o intima con un’altra persona. Essere onesti permette di costruire un rapporto sereno dove si ha la possibilità di dire ciò che davvero si pensa mostrandosi, allo stesso tempo, sensibili e rispettosi degli altri. Significa, quindi, dire la verità senza ovviamente essere brutali e indelicati.
L’onestà ci dona pace interiore e aiuta ad affrontare la vita con più naturalezza.
Come diceva Sigmund Freud “Essere completamente onesti con sé stessi è un buon esercizio” e esserlo con gli altri sarà musica per le loro orecchie.
Maria Ragionieri