A volte è proprio vero che per guardare avanti bisogno volgere lo sguardo indietro. Per parlare di brand, futuro e sostenibilità, dobbiamo tornare al 2006 quando è nato il movimento delle BCorp. Siamo negli USA e un gruppo di imprenditori capace di proiettarsi nel tempo a venire discussero prima con la nascita del nuovo secolo e decisero che era il momento di cambiare il modello di business. A loro giudizio il capitalismo dominante nel mondo aveva bisogno di un rinnovamento radicale.
Sulla carta un’azienda o multinazionale BCorp, che sta per B corporation ha semplicemente ottenuto l’omonima certificazione – la B Corp certification rilasciata da B Lab. Quest’ultima è un’organizzazione non profit nata con la mission di diffondere un nuovo modello di business, improntato sempre al profitto, ma che rispetti al contempo i più alti standard di performance sociali e ambientali, trasparenza e accountability. Allo stato attuale su circa 4.000 società #BCorp certificate a livello mondiale, 85 sono italiane. Nel complesso negli anni il movimento ha saputo sviluppare anche una innovativa forma giuridica di impresa, chiamata Benefit Corporation. Il nostro Paese è stato il secondo al mondo, nel 2016 ad introdurre le Società Benefit. Siamo secondi solo agli USA, pionieri assoluti dello standard. Il certificato ha validità di 3 anni.
La filosofia BCorp, figlia di quella tradizione “culturale-aziendale” ISO (Organizzazione Internazionale per la standardizzazione) nata nel 1947, prevede che la misurazione di alcuni indicatori attraverso lo standard B Impact Assessment (BIA). È un concetto rivoluzionario misurare le performance ed esternalità in queste aree in maniera altrettanto precisa e solida di come tradizionalmente da decenni si misurano e certificano i risultati economici (basti pensare all’asseveramento dei bilanci).
Come ottenere praticamente la certificazione – Un’azienda che mostri la volontà di guardare a questo altissimo standard deve in primis misurarsi con il questionario del B Impact Assessment: è un veloce e agile strumento di analisi on-line, gratuito e confidenziale. Osserva l’impatto in 5 aree: Governance, Lavoratori, Comunità, Ambiente e Clienti. Attualmente è lo standard di misurazione di impatto più diffuso al mondo, adottato da oltre 100.000 aziende in 71 paesi. Di queste, circa 4.000 hanno raggiunto un punteggio sufficiente alla BCorp certification.
Raggiunto il punteggio minimo di 80 punti su 200 nel questionario si può avviare il processo di validazione della prestazione e cominciare quel percorso di miglioramento degli standard aziendali che proietta il brand davvero verso il futuro, con quei temi legati alla transizione ecologica e alla sostenibilità, che ormai sono connessi anche alla vita economica del Paese con il PNRR.
E anche i costi sono proporzionali al fatturato della realtà che vuole affrontare la sfida BCorp e variano in un range tra 500 e 50 mila euro.
Angela Oliva